Molte persone affette da osteoporosi si vedono spesso costrette a scegliere tra l’interruzione del trattamento farmacologico contro l’osteoporosi e la cura dei propri denti. Questo perché tra gli effetti collaterali dei farmaci in questione c’è il rischio di sviluppare osteonecrosi mascellare e della mandibola. 

Esiste una soluzione per gestire questa situazione? È sempre necessario rinunciare alla cura della salute orale a favore della cura delle ossa?
Riteniamo indispensabile approfondire il tema degli effetti dei farmaci bifosfonati sui denti e su quale possa essere la scelta migliore in caso di necessità di interventi odontoiatrici

Bifosfonati contro l’osteoporosi

Per il trattamento dell’osteoporosi la terapia consigliata è ricorrere ai bifosfonati, ovvero potenti inibitori degli osteoclasti, le cellule responsabili della distruzione di tessuto osseo.
Tuttavia bisogna tenere conto che il principio attivo agisce sugli osteoclasti rallentando sì la perdita di massa ossea ma non ne stimola la rigenerazione, pertanto il tessuto invecchia e perde elasticità e resistenza agli urti. 

Gli effetti collaterali

Tra i principali effetti collaterali dei bifosfonati troviamo:

  • irritazione gastro-intestinale, problemi di reflusso, nausea e vomito.
  • stati febbrili, emicrania o vertigini.
  • dolori muscolo-scheletrici
  • osteonecrosi mascellare o della mandibola.

L’osteonecrosi mascellare e/o della mandibola è una patologia talvolta invalidante e con scarsa tendenza di guarigione.
Si manifesta con segnali molto variabili come infiammazione gengivale prolungata, perdita di un dente, ascessi.
È una patologia progressiva, il dolore e le lesioni nel cavo orale aumentano con il passare del tempo e impediscono al paziente di riuscire ad eseguire una corretta igiene con la conseguente comparsa di alitosi. Spesso di ricorre all’uso di antibiotici che però, nella maggior parte dei casi, risolvono solo parzialmente la situazione costringendo il soggetto a convivere con i disturbi.

Il rischio di sviluppare l’osteonecrosi aumenta con l’esecuzione di interventi odontoiatrici invasivi e si manifesta con l’infezione delle zone colpite da batteri, sanguinamento e ulcerazioni.

In caso di necessità di cure odontoiatriche il paziente deve sempre informare il proprio dentista in caso di assunzione di bifosfonati.
Questo implicherà particolare attenzione all’igiene orale e controlli periodici.

Intervenire preventivamente è molto importante dal momento che l’effetto dei bifosfonati permane per diverso tempo nell’organismo anche in seguito alla loro sospensione.